
La Fed è pronta a cambiare strada. Se le condizioni finanziarie dovessero diventare troppo restrittive - e quindi, se la Borsa dovesse scendere ancora - la politica monetaria potrebbe anche prendere una pausa. Al momento non ci sono però le condizioni. Il presidente della Federal reserve Jim Powell, intervenuto a una tavola rotonda con i suoi predecessori Janet Yellen e Ben Bernanke all’assemblea annuale dell’American Economic Association, ad Atlanta, ha spiegato che la banca centrale «ascolta attentamente» il messaggio lanciato dagli investitori. Crescita continua e moderata Risk management «Rapidi e flessibili» Un «No!» secco, ma indiretto, a Trump
Al momento non c’è motivo di annunciare alcun cambio di rotta. L’economia americana continua a segnalare una «continua crescita moderata»: un rallentamento è prevedibile e previsto, ma i mercati, ha aggiunto, stanno scontando qualcosa in più rispetto a quanto è possibile ricavare dai dati, «i rischi al ribasso» dell’attività economica. I previsti, o temuti, tagli dei tassi non sono ancora un’opzione: queste aspettative «vanno molto al di là dei dati».
La Federal reserve è comunque consapevole del fatto che l’economia lancia messaggi contrastanti e in questa situazione procede applicando una forma di «risk management»: non c’è alcun percorso predeterminato - ha detto Powell, riducendo ulteriormente il valore della forward guidance della politica monetaria, uno degli strumenti più utili utilizzati negli ultimi anni - ma «occorre essere pazienti» prima di intervenire.
La Fed, in ogni caso, è pronta a intervenire «in modo rapido e flessibile», così come avvenne nel 2016, quando la politica monetaria sembrava destinata a iniziare una stretta graduale che fu invece sospesa - e iniziò effettivamente a fine anno - perché le condizioni finanziarie, che riassumono l’andamento del dollaro, dei tassi di mercato e delle quotazioni azionarie, peggiorarono. Persino la riduzione del bilancio Fed potrebbe, se necessario, essere riconsiderata, anche se i tassi di interesse rimangono lo strumento «attivo» preferito, mentre gli attivi resteranno «sullo sfondo».
Il tema dell’indipendenza della Fed, durante la tavola rotonda, ha trovato un Powell particolarmente reticente, con una eccezione. «Se il presidente dovesse chiedere le sue dimissioni, come risponderebbe?», gli è stato chiesto. «No!», è stata la risposta secca.
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