
Che le insegne italiane della grande distribuzione fossero dei “nanetti” in un mondo di giganti non è una novità. E tuttavia fa un certo effetto vedere nero su bianco il confronto tra i principali player nostrani della Gdo e quelli internazionali. La classifica è stata stilata da Deloitte nella 22esima edizione dello studio Global Powers of Retailing, che registra i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2018 dei più grandi retailer mondiali. L’Italia compare - con Coop – soltanto al 71° posto. E tuttavia il trend per le insegne italiane è positivo, come lo è del resto per tutti i Paesi nel periodo considerato, spiega Claudio Bertone, Equity partner Deloitte e responsabile Retail: «Tutti i quattro player italiani presenti nella Top 250 dei big della distribuzione registrano un avanzamento in classifica – osserva Bertone –: Coop si conferma il primo gruppo italiano, seguita da Conad ed Esselunga, che raggiungono il 73° e 121° posto, salendo rispettivamente di cinque e dieci posizioni rispetto all’anno precedente; chiude Eurospin che avanza di 19 posizioni collocandosi al 168° posto». I numeri però disegnano uno scenario internazionale di tutt’altra dimensione: se Coop Italia compare con 13,6 miliardi di dollari di vendite al dettaglio, il primo retailer mondiale – ancora una volta l’irraggiungibile Wal-Mart – registra ricavi per 500,3 miliardi, con una crescita anno su anno del 3%. Il podio, del resto, è tutto statunitense: al secondo e terzo posto si piazzano Costco (129 miliardi di dollari, in crescita dell’8,7%) e Kroger (quasi 119 miliardi, + 3,2%). E negli Usa ha sede - sebbene venda ovunque nel mondo – il protagonista della crescita più significativa, Amazon, che con un aumento di vendite del 25,3%sull’anno precedente, sale di due posizioni e si classifica quarto, con 118,6 miliardi. I primi dieci retailer al mondo contribuiscono per il 31,6% al fatturato complessivo generato dai 250 maggiori retailer al mondo nell’anno fiscale 2017, che insieme hanno raggiunto un fatturato di 4.530 miliardi di dollari, in crescita del 5,7% sull’anno precedente. «L’economia globale si trova oggi a un punto di svolta – spiega Bertone –. Fino all'inizio del 2018 abbiamo assistito a una crescita importante ma nel prossimo futuro è plausibile aspettarsi un rallentamento, anche a causa di fattori quali l'inflazione nei principali mercati, gli aggiustamenti delle politiche monetarie e fiscali dei governi e il deprezzamento della valuta a cui sono soggetti gran parte dei paesi emergenti. Per i retailer questo si tradurrà in un rallentamento della spesa e un aumento dei prezzi per i beni di consumo ma anche in difficoltà nella gestione di supply chain globali». Restringendo la lente sull’Europa, nel Vecchio continente ha sede il maggior numero di realtà della Top 250: 87 insegne, con la Germania che conta le imprese più grandi e la Francia che ha invece quelle maggiormente internazionalizzate.
Dati 2017
Società Paese Vendite al dettaglio in milioni di dollari Crescita Wal-Mart Stores, Inc. Usa 500,343 3.0% Costco Wholesale Corporation Usa 129,025 8.7% The Kroger Co. Usa 118,982 3.2% Amazon.com, Inc. Usa 118,573 25.3% Schwarz Group Germania 111,766 7.4% The Home Depot, Inc. Usa 100,904 6.7% Walgreens Boots Alliance, Inc. Usa 99,115 2.1% Aldi Einkauf GmbH & Co. oHG Germania 98,287* 7.7% CVS Health Corporation Usa 79,398 -2.1% Tesco PLC Regno Unito 73,961 2.8% La situazione in italia Coop Italia Italia 13,593* Conad Consorzio Nazionale Dettaglianti Soc. Coop. a.r.l. Italia 13,188* Esselunga S.p.A. Italia 8,56 Gruppo Eurospin Italia 5,935 (*) stime
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